MAGNOLIA, LA ‘DECIMA’ IN BACHECA: A VAZZIERI MATATO IL CUS CAGLIARI

LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 67

CUS CAGLIARI 48

(28-7, 40-23; 52-37)

CAMPOBASSO: Porcu 4 (2/3, 0/4), Di Gregorio 8 (1/2, 2/4), Ciavarella 11 (4/5, 1/5), Želnytė 11 (4/8, 1/2), Bove 7 (3/11); Marangoni 14 (4/7, 2/4), Reani 4 (1/5), Smorto 8 (1/2, 1/2), Sammartino, Falbo (0/1). Ne: Landolfi e Mandolesi. All.: Sabatelli.

CAGLIARI: Lusanna (0/2, 0/1), Niola 9 (0/3, 2/2), Favento 17 (3/6, 3/12), Caldaro (0/8), Kotnis 13 (6/15, 0/2); Ridolfi 7 (2/7, 1/5), Mancini 2 (1/4), Zucca (0/1, 0/1). Ne: Striulli e Santoru. All.: Xaxa.

ARBITRI: Bernassola e Rubera (Roma).

NOTE: prima del match premiazione con il trofeo ‘Varvato’ della Fip Molise per la dirigente rossoblù (e consigliere di Lega Basket Femminile) Rossella Ferro. Presente nel parterre il commissario tecnico dell’Italbasket under 20 Andrea Capobianco. Tiri liberi: Campobasso 6/8; Cagliari 6/9. Rimbalzi: Campobasso 48 (Želnytė 12); Cagliari 33 (Kotnis 13). Assist: Campobasso 21 (Porcu e Ciavarella 5); Cagliari 12 (Niola 6). Progressione punteggio: 15-6 (5’), 33-17 (15’), 44-34 (25’), 57-44 (35’). Massimo vantaggio: Campobasso 21 (28-7); Cagliari mai.

Dieci, per gli appassionati della numerologia, è sinonimo di ‘perfezione’. E senz’altro è perfetto, perché senza macchie, l’avvio di campionato per La Molisana Magnolia Campobasso con la decima affermazione in altrettanti confronti (nessuno in categoria può annoverare un ruolino simile a quello delle rossoblù). Anche nell’insolita cornice interna domenicale del primo pomeriggio (il cambio di abitudini però non fa venire meno la passione dei supporter rossoblù che assiepano in ogni ordine di posto ed in maniera chiassosa e colorata le tribune del PalaVazzieri), il gruppo dei #fioridacciaio riesce a recitare a soggetto regalandosi un referto rosa che, in virtù anche degli altri risultati di giornata, regala alle magnolie ben quattro punti di margine (e, tra l’altro, con una gara ancora da recuperare) sulle più immediate inseguitrici.

AVVIO MEMORABILE Quelli che potevano essere i dubbi della vigilia legati alle due settimane senza gare in virtù del rinvio dello scorso turno per il match in casa del Civitanova Marche vengono spazzati via in un amen dalla truppa rossoblù. Il primo quarto delle campobassane è abbagliante. I #fioridacciaio tirano con quasi l’80% dal campo e mettono a segno ben ventotto punti, mostrando un gioco che ricorda la gara vinta con Faenza. Ma, nella circostanza, a brillare è anche la difesa. I soli sette punti concessi alle isolane, infatti riportano alla mente quello che è stato il granitico avvio di stagione su questo fronte del team di coach Sabatelli.

PERIODO D’INERZIA Di fatto così col +21 del 10’ la gara sembrerebbe essere consegnata agli archivi. Dettaglio, questo, che finisce un po’ per irretire le campobassane sempre alla ricerca del giusto killer istinct. Le rossoblù proseguono d’inerzia e Cagliari, man mano, facendo anche ampio ricorso alla zona, prova a rientrare, ma il margine di +17 con cui si va all’intervallo lungo è motivo di pensieri natalizi per tanti spettatori in tribuna, complice un ambiente all’insegna di festoni ed alberelli che accoglie spettatori e squadre.

TENTATIVO DI RIENTRO… La capacità di controllare al meglio la situazione porta le campobassane a proseguire il loro percorso d’inerzia anche nel terzo periodo. Cagliari con poco più di quattro minuti da giocare rientra però sino al meno otto (44-36) e con soli tre possessi da gestire, le magnolie danno un’ulteriore dimostrazione delle proprie qualità. Un parziale di 8-1 rappresenta lo strappo con cui si entra nell’ultimo quarto e che, di fatto, spegne ogni velleità ospite.

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…E CHIUSURA IN GLORIA Negli ultimi dieci minuti di contesa, infatti, le magnolie aumentano nuovamente i ritmi e, sul finale, c’è spazio anche per i giovani prospetti del vivaio Elena Sammartino ed Alessandra Falbo. Campobasso si gode i tre elementi in doppia cifra (Marangoni, Želnytė e Ciavarella, con l’esterna veronese e la lunga lituana che sugellano una doppia doppia, aggiungendo al fatturato offensivo anche un quantitativo importante di rimbalzi catturati). Anche il Cus Cagliari, così come le precedenti avversarie delle rossoblù, deve raccogliere un referto giallo, mentre, sul parquet del PalaVazzieri, è tempo di festa con tante nuove melodie ad allietare il festival dei cori in curva Nord.

PAROLA AL COACH Aspetti coreografici che incontrano solo marginalmente i pensieri, a referto chiuso, di coach Mimmo Sabatelli.

«Le ragazze – argomenta – hanno dato vita ad un primo quarto sensazionale, anche perché queste sono gare insidiose dove non si può mollare mai di un centimetro, considerando inoltre quelle che sono le qualità del roster cagliaritano. La fase centrale? Forse un piccolo cedimento, però il gruppo, come ha sempre fatto, una volta sollecitato ha reagito ed ha dimostrato di non aver affatto accusato la sosta forzata. Avevo chiesto alle ragazze di rivedere l’atteggiamento difensivo di inizio stagione ed abbiamo tenuto le nostre avversarie sotto i 50 punti. In attacco, siamo arrivati vicini ai 70 e quanto visto sul parquet rappresenta un ulteriore momento di crescita».

Particolare di non poco conto, considerando il ‘ciclo temibile’ che attenderà ora le rossoblù, chiamate in otto giorni alle sfide con Selargius, Civitanova Marche e San Giovanni Valdarno.

«Tre gare difficilissime contro squadre che non ci regaleranno nulla, come del resto è in ogni match di questo campionato, dove i risultati inattesi sono sempre dietro l’angolo e sarà così sino alla fine. Senz’altro i venti punti raggiunti sono il sinonimo di una partenza di rilievo».

E, tra l’altro, una sorta di ulteriore avvicinamento alla Coppa Italia. «Da raggiungere – chiosa Sabatelli – proseguendo su questa falsariga».

ANCORA SARDEGNA Per le magnolie, però, il primo pensiero si declinerà ancora una volta in prospettiva sarda con la trasferta di sabato sul parquet del Selargius: uno spartiacque non da poco (anche a livello di impatto ambientale, oltre che tecnico) in grado di certificare ulteriormente la bontà del lavoro svolto sinora.