LA MOLISANA MAGNOLIA APPRODA IN VIA VITORCHIANO: ROSSELLA FERRO CONSIGLIERE FIP

Un altro ‘grande passo’ nella recentissima storia del club rossoblù. La Molisana Magnolia Campobasso può contare ora, nel proprio organico dirigenziale, su di un consigliere federale. È il direttore generale Rossella Ferro. Per la manager campobassana l’ufficializzazione dell’elezione è arrivata poco dopo mezzogiorno, quando da via Vitorchiano a Roma (sede della Federbasket) la matematica ha regalato il quorum che la porrà per il prossimo quadriennio olimpico (sino ai giochi di Parigi 2024 cioè) nel consiglio federale presieduto dal confermato presidente Gianni Petrucci e composto anche da Umberto Arletti, Margherita Gonnella, Riccardo Guolo, Gaetano Laguardia (nominato vice e Giuseppe Angelo Rizzi (in rappresentanza dei team regionali),  Federico Casarini (per i club professionistici), Marco Petrini (per le società nazionali maschili dilettantistiche), Fabrizio Frates per i tecnici, Alessandro Marzoli e Katrin Ress per gli atleti dilettanti e Giacomo Galanda per gli atleti professionisti.

ALL’OPERA Per loro, peraltro, subito dopo l’elezione c’è stato un primo consiglio federale (ovviamente a distanza in teleconferenza in periodo di Covid-19) che, oltre a rappresentare un momento di benvenuto, ha già adottato alcune delibere ufficiali.

Da parte sua, Rossella Ferro – subito dopo l’elezione ed il primo appuntamento collegiale – si è detta «orgogliosa di questa nomina e felice per la fiducia accordatami da tutte le componenti dell’universo cestistico. Essendo stata designata dalla Lega basket femminile, fronte che ringrazio per la fiducia accordata in una nomina che mi riempie di grande responsabilità, farò di tutto per porre al centro dell’attenzione l’universo cestistico in rosa, ma anche per mettere in evidenza tutti gli altri aspetti dalla promozione sino al vertice passando per il giovanile».

IL MIO BASKET Entrando sul tema di quello che sarà il disegno desiderato del sistema ‘basket’ per questo quadriennio, ha poi aggiunto: «Una pallacanestro in cui il fronte femminile sia guardato con l’attenzione che merita e la dignità che ha saputo conquistarsi. Le atlete, sia quelle del cinque contro cinque che quelle del 3×3, hanno saputo regalare, indossando la maglia azzurra, soddisfazioni importanti al movimento e devono essere loro, capaci di distinguersi per professionalità, un riferimento importante, anzi prioritario, nella nostra attenzione. Grande attenzione va data anche alle società e ai tanti sacrifici che compiono ed un aspetto importante deve essere quello della corretta promozione della nostra disciplina. Il momento storico presente non è dei più semplici un po’ per tutti, ma il carattere, l’adesione ad un determinato percorso e la compattezza di un movimento mai come in questo momento fanno facing, il che tradotto, in termini pratici, porta con sé a soddisfazioni per le atlete e visibilità per gli sponsor. Auspico una disciplina in cui ci sia, al netto delle congiunture attuali, una maggiore possibilità di sostegno finanziario, una sostenibilità concreta. Un basket che, anche a livello geografico, possa avere un disegno territoriale più ampio. Se pensiamo che in A1, isole escluse, a rappresentare il Mezzogiorno d’Italia ci sono solo Magnolia e Battipaglia ed in A2, escludendo Patti, le due società più meridionali del girone Sud sono Umbertide e Civitanova Marche, c’è più di un dato d’analisi. Ritengo che sia necessario sensibilizzare le istituzioni delle regioni del Sud, cercando di sostenere materialmente, sulla scia di quanto fanno Sicilia e Sardegna, organismi a statuto speciale, le società sportive, in particolare quelle che fanno attività femminile e lo fanno a livelli nazionali e a incentivare anche chi lavora con forza sulla base sia nel minibasket che nei settori giovanili. L’obiettivo cui tendere è quello di una distribuzione a largo raggio della disciplina sul territorio nazionale. Più riusciremo in questo, più in prospettiva il rispetto delle regole e lo spirito di sacrificio alla base delle nostre competizioni saranno la ‘stella polare’ per i nostri tesserati anche al di fuori della competizione sportiva».

IL MIO MOLISE La nomina di Rossella Ferro rappresenta un motivo di forte orgoglio anche per l’intero Molise cestistico.

«Quando nel 2017 ci siamo tuffati nell’avventura Magnolia – spiega – abbiamo cercato di rinverdire a Campobasso una tradizione storica sul parquet. Il nostro territorio, tra l’altro, tra Venafro, Isernia e Termoli ha altre formazioni di lunga tradizione, società che hanno operato bene che, col tempo, si sono trovate a fare i conti con le contingenze dell’attuale periodo economico, reso ancora più incerto da una variabile non irrilevante come quella del Covid-19. Tra l’altro, la sospensione delle attività giovanili finisce con l’inserirsi ulteriormente nell’attività dei team portando con sé un ulteriore punto di domanda: ossia riusciremo a riportare i ragazzi in palestra? Alla base di tutto questo, però, c’è l’orgoglio di una terra che, con la propria attività e con le qualità dei suoi figli, ha saputo mettersi in luce negli anni».

OPERATIVITÀ CONCRETA Il tutto con quella stessa concretezza alla base della prima riunione operativa del quadriennio: «È stato un appuntamento operativo, oltre che di contatto. Sono state definite le cariche in vista del prossimo quadriennio e sono state assunte delle delibere operative strettamente necessarie nell’attuale periodo di grande difficoltà».

BILANCIO D’AVVIO Non c’è solo l’attualità dell’impegno in consiglio federale però tra le riflessioni del direttore generale dei #fioridacciaio. La Magnolia rappresenta da sempre un centro di forte interesse nell’azione della manager campobassana.

In questo senso, il bilancio tracciato dalla stessa Rossella Ferro su questi primi mesi di avventura in A1 per il team rossoblù è «nel complesso positivo. La nostra è una società solida che ha avuto ilo coraggio di affrontare un’avventura come quella nella massima serie, mantenendo appieno la promessa di giocare in un impianto più coerente con la categoria. Lo ha fatto seppur in un periodo non semplice e nella consapevolezza che le difficoltà che affronta una neopromossa dall’A2 non sono singole, ma multiple. Il Covid-19 ci sta facendo vivere una situazione particolare ed il rispetto dei protocolli legati al contenimento della pandemia rende anche tutte le decisioni più incerte. Inoltre, al nostro interno, come squadra siamo stati bersagliati da una serie di infortuni senza fine. Seppur in un simile contesto, siamo sempre riusciti a tener duro, mantenendo la barra dritta e cercando di essere sempre all’altezza della situazione nonostante tutto. Lo abbiamo fatto con la determinazione, la resilienza e la capacità di adattarsi, quotidianamente, ad una situazione mutevole sia nel contesto generale che in quello particolare».

TRE SETTIMANE A proposito di infortuni, è arrivato in queste ore anche il responso per l’ala-pivot delle rossoblù Samantha Ostarello. Per la giocatrice, infortunatasi in allenamento con l’Italbasket a Riga alla vigilia della gara con la Repubblica Ceca, dopo gli esami strumentali cui si è sottoposta lunedì al rientro in Italia a Roma ed il consulto con lo staff medico della nazionale, è arrivata infatti la diagnosi: ossia uno stop perlomeno sino ad inizio dicembre. La numero 32 del team rossoblù dovrà stare lontano dal parquet per circa tre settimane saltando, oltre alla gara di sabato con la Virtus Bologna, anche la trasferta a Sesto San Giovanni e, con tutta probabilità, la contesa con il San Martino di Lupari, gara per lei particolare da ex di giornata.